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“Il colore è libero da ogni forma di servitù, e non è di servitù alla forma, al segno, al disegno o alla composizione. Il colore è anarchico, indipendente, barbaricino, insurrezionalista, e la sua autonomia non può essere regolata dalle leggi degli spazi conclusi, dalle regole delle forme finite, dalla pulizia delle geometrie accademiche. Ogni colore possiede la forza per vivere e sopravvivere da solo. Dal bianco al nero, il colore può esistere per se stesso, dal principio alla fine,  come Testimonianza della Luce della Creazione, come un mistico Atto di  Fede. La solitudine monocromatica ignora ogni tipo di confine, come il Pensiero di un Eremita. Il colore puro, denso, compatto, nell’opulenza del suo tono, nella ricchezza del timbro, nella vibrazione della materia, berbero, nomade, beduino, non può che avere le barriere di un deserto senza confini.

Enzo Parillo